perché sono fondamentali le sedute di controllo periodiche!
- Gianluca Tropeano
- 15 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo provato un dolore così intenso da limitarci nelle normali attività quotidiane, anche solo per qualche giorno. In quei momenti siamo pronti a tutto: farmaci, terapie manuali o strumentali, visite con più specialisti.
Ma nella maggior parte dei casi – circa il 90% – quel dolore acuto è solo il risultato finale di mesi, o addirittura anni, di cattive posture e trascuratezze.
Spesso ci viene proposto un percorso terapeutico da un professionista che, magari in poche sedute, riesce a far sparire il dolore. A quel punto ci viene fissato un controllo dopo un mese. Eppure, capita spesso che, proprio perché il dolore è passato, decidiamo di saltare quell’appuntamento.
Questo succede, secondo la mia esperienza, ad almeno il 60% dei pazienti che incontro. E qui sorge una domanda importante: è davvero possibile risolvere un problema causato da anni di abitudini scorrette in sole 2 o 3 sedute?
La risposta è no. Ecco perché sono fondamentali le sedute di controllo periodiche!
In poche sedute possiamo ridurre o eliminare il sintomo, possiamo liberare il corpo da quelle restrizioni fasciali che ne impediscono l’autoguarigione. Ma il vero lavoro inizia proprio da lì.
Il mio metodo di lavoro, chiamato AGI – Approccio Globale Integrato, ha l’obiettivo di migliorare fin da subito la condizione clinica del paziente. Tuttavia, questo non significa che il problema sia risolto. Significa solo che abbiamo aiutato il corpo a ritrovare la sua capacità di compensazione e autoguarigione.
Per questo motivo propongo sempre ai miei pazienti dei percorsi personalizzati, che includono esercizi da svolgere a casa. È fondamentale che la persona diventi autonoma e impari a "camminare con le proprie gambe".
Inoltre, consiglio sempre delle sedute di controllo a distanza di qualche mese: ma a cosa servono, esattamente?
Il lavoro che il paziente può fare in autonomia attraverso gli esercizi è molto importante: migliora l’elasticità muscolare, tonifica i tessuti e favorisce tutti quei processi fisiologici legati all’equilibrio interno, l’omeostasi. Tuttavia, ci sono adattamenti e aderenze fasciali sviluppati nel tempo che solo un terapista manuale può trattare in modo efficace.
Il vero cambiamento avviene nel tempo, con costanza, e soprattutto con un approccio integrato che coinvolga il paziente in prima persona. Non dobbiamo curare solo il dolore, ma dobbiamo iniziare un percorso di consapevolezza e prevenzione.
Questo e quello che provo a fare e a trasmettere a tutti i miei pazienti.
Dobbiamo lavorare quando stiamo bene per evitare di star male!
«Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico posto in cui devi vivere.»Cit. Jim Rohn

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