Epicondilite: come il Metodo AGI, può aiutare a curarla
- Redazione OWC

- 14 nov
- Tempo di lettura: 4 min
L’epicondilite, comunemente conosciuta come “gomito del tennista”, è una condizione dolorosa che interessa la parte esterna del gomito, causata dall’infiammazione dei tendini che si inseriscono nell’epicondilo, una protuberanza ossea del gomito. Questa patologia non riguarda solo gli sportivi, ma anche chi svolge lavori che richiedono movimenti ripetitivi del braccio e del polso. Sebbene esistano diversi approcci per trattare l’epicondilite, un approccio globale e integrato risulta sempre essere la metodologia più efficace e funzionale, andando a ricercare la causa della problematica.
Cos’è l’epicondilite
L’epicondilite è un’infiammazione che interessa i tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio all’osso del gomito. Si manifesta con dolore localizzato, che può aumentare durante i movimenti del gomito, della mano o del polso. Anche attività quotidiane come afferrare oggetti, stringere una mano o scrivere possono risultare dolorose. Esistono due tipi principali di epicondilite:
1. Epicondilite laterale (gomito del tennista): il dolore si localizza nella parte esterna del gomito e colpisce generalmente i muscoli estensori del polso e delle dita.
2. Epicondilite mediale (gomito del golfista): il dolore si avverte nella parte interna del gomito e coinvolge i muscoli flessori del polso.
Le cause principali dell’epicondilite sono legate a movimenti ripetitivi o posture scorrette che mettono sotto stress i tendini. Tuttavia, la condizione può essere aggravata anche da altri fattori, come l’età, il sovraccarico muscolare e la mancanza di un adeguato recupero dopo attività fisiche intense.
Come il Metodo AGI può aiutare
Il Metodo AGI (Approccio Globale Integrato), ideato da Gianluca Tropeano, si distingue per un approccio olistico che non si limita al trattamento del sintomo, ma agisce sulle cause profonde della condizione. Questo metodo combina diverse tecniche osteopatiche, massoterapia e posturologia per ristabilire l’equilibrio funzionale del corpo, riducendo il dolore e prevenendo recidive.
Ecco come il Metodo AGI può essere utile nel trattamento dell’epicondilite:
1. Diagnosi medica specialistica e controllo ecografico
Il primo passo deve sempre essere una valutazione medica specialistica, da parte di un M. ortopedico o di un M. fisiatra, supportata da un esame strumentale come un’ecografia muscolo-tendinea. In questo modo è possibile ottenere una diagnosi chiara e accurata, confermando che si tratti effettivamente di un’epicondilite ed escludendo eventuali altre patologie.
Dalla valutazione medica viene solitamente definito un primo percorso terapeutico, spesso di tipo farmacologico e di terapia manuale o strumentale localizzati nella zona del dolore.
Se tuttavia questo non fosse sufficiente a risolvere la problematica, è necessario intervenire in maniera più ampia e globale.
2. Valutazione globale della postura e del movimento
Nel Metodo AGI, il trattamento dell’epicondilite inizia con una valutazione accurata della postura e della biomeccanica del paziente. Spesso l’epicondilite è il risultato di un disallineamento corporeo che mette sotto stress i tendini del gomito. Attraverso l’analisi dell’intero corpo, è possibile identificare eventuali squilibri posturali o movimenti scorretti che contribuiscono alla condizione.Correggere questi disallineamenti riduce il carico sui tendini infiammati e aiuta a prevenire futuri infortuni.
3. Tecniche di mobilizzazione articolare
Le tecniche di mobilizzazione articolare, fondamentali in osteopatia, vengono utilizzate per migliorare la mobilità delle articolazioni del gomito, del polso e della spalla.L’osteopata lavora sulle articolazioni limitate per ripristinare il movimento fisiologico, alleviando la tensione e migliorando la funzionalità dell’area colpita. Ciò consente ai tendini di recuperare più rapidamente e di ridurre il dolore legato all’infiammazione.
4. Trattamento dei tessuti molli e del sistema fasciale e viscerale
Il trattamento dei tessuti molli, come il massaggio terapeutico, è un’altra componente chiave del Metodo AGI. Attraverso specifiche tecniche manuali è possibile sciogliere le contratture muscolari e migliorare la circolazione sanguigna, riducendo dolore e infiammazione e favorendo una guarigione più rapida dei tendini danneggiati. Il vero punto di forza del metodo, tuttavia, risiede nella sua globalità: per un problema al gomito, è necessario trattare tutto l’arto omolaterale, il complesso articolare della spalla, l’area clavicolare, sternale e costale, la zona vertebrale in corrispondenza delle radice nervose che gestiscono i nervi dell’arto superiore, nonché le connessioni viscerali correlate al movimento dell’arto interessato.
5. Esercizi di rafforzamento e stretching
Oltre al trattamento manuale, servono anche una serie di esercizi di rafforzamento e stretching mirati, volti a migliorare la forza e la flessibilità dei muscoli che supportano l’articolazione del gomito. Gli esercizi, personalizzati in base alle esigenze del paziente, sono fondamentali per migliorare la stabilità articolare e prevenire recidive. Devono essere eseguiti con attenzione e sotto la guida di un professionista per garantire la corretta esecuzione e l’efficacia terapeutica.
6. Prevenzione delle recidive
Uno degli aspetti più importanti del trattamento con il Metodo AGI è la prevenzione. L’osteopatia non si limita a curare l’episodio acuto di epicondilite, ma mira soprattutto a prevenire future paziente vengono forniti consigli pratici su come evitare movimenti ripetitivi dannosi, migliorare la postura e rispettare i tempi di recupero.
Perché scegliere l’osteopatia con il Metodo AGI
Il Metodo AGI, ideato da Gianluca Tropeano, si distingue per il suo approccio integrato che non si limita a trattare il dolore, ma punta a risolvere le cause profonde della condizione. Questo approccio olistico è particolarmente efficace nelle patologie muscoloscheletriche come l’epicondilite, spesso causate da una combinazione di fattori biomeccanici, posturali e muscolari. Inoltre, l’osteopatia rappresenta un trattamento non invasivo, che riduce il bisogno di farmaci o interventi chirurgici, favorendo il naturale processo di autoguarigione del corpo.
Quando consultare un osteopata
Se soffri di epicondilite o se il dolore al gomito persiste nonostante i trattamenti tradizionali, è consigliabile consultare un osteopata specializzato. Il Metodo AGI offre un approccio mirato e personalizzato che può aiutarti a superare l’infiammazione e a ritrovare la piena funzionalità del gomito.
Conclusioni
L’epicondilite è una condizione dolorosa che può limitare le attività quotidiane, ma con il trattamento giusto è possibile recuperare la piena funzionalità del gomito. Il Metodo AGI offre una soluzione completa e personalizzata per trattare l’epicondilite in modo efficace e naturale, riducendo il dolore e prevenendo le recidive. Se soffri di epicondilite, l’osteopatia potrebbe essere la chiave per il tuo benessere a lungo termine.
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