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Fascite Plantare: come possiamo aiutarti a curarla e prevenirla con il metodo AGI


La fascite plantare è una delle cause più comuni di dolore al piede, in particolare nella zona del tallone. Questa condizione può essere debilitante, interferendo con le normali attività quotidiane e limitando la capacità di camminare o praticare attività fisica.

Un approccio globale e integrato può aiutare a individuare l’origine del problema, favorire i processi di guarigione e prevenire eventuali recidive.

In caso di fase acuta è consigliabile consultare un medico ortopedico o un fisiatra. Dopo un primo approccio, probabilmente di tipo farmacologico per gestire l’infiammazione, è importante indagare le cause profonde del disturbo e le connessioni posturali del piede.

 

Cos’è la fascite plantare

La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, un ampio legamento che si estende lungo la parte inferiore del piede, dalla zona del tallone fino alla base delle dita. Questa struttura svolge un ruolo fondamentale nel supportare l’arco plantare e assorbire gli impatti durante la camminata o la corsa.

Quando la fascia viene sottoposta a stress eccessivo, può infiammarsi, causando dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti. Il dolore è generalmente localizzato nella parte inferiore del tallone, ma può irradiarsi lungo il piede.

La fascite plantare è comune tra chi pratica attività fisiche intense o trascorre molte ore in piedi, ma può colpire chiunque, a qualsiasi età.

 

Le cause della fascite plantare

Le cause possono variare, ma le più frequenti sono:

1.     Sforzo eccessivo o ripetitivo: attività come la corsa o il salto possono sovraccaricare la fascia plantare, provocando microlesioni e infiammazione.

2.     Postura scorretta o andatura alterata: camminare o correre con un allineamento non corretto può aumentare lo stress sulla fascia.

3.     Sovrappeso: un peso corporeo elevato incrementa il carico sul piede e il rischio di infiammazione.

4.     Calzature inadeguate: scarpe prive di supporto per l’arco plantare o con suole troppo rigide o morbide possono contribuire al problema.

5.     Invecchiamento: con l’età, la fascia perde elasticità e il piede diventa più vulnerabile a lesioni.

 

I sintomi della fascite plantare

Il sintomo principale è un dolore acuto o pungente nella parte inferiore del tallone, spesso più intenso al mattino, appena scesi dal letto, o dopo un periodo di riposo.

Il dolore tende a diminuire con il movimento, ma può riacutizzarsi dopo attività prolungate o camminate lunghe.

Altri sintomi comuni includono:

  • rigidità e dolore durante la camminata;

  • sensazione di tensione o “strappo” nel piede;

  • gonfiore localizzato nella zona del tallone;

  • peggioramento del dolore dopo sforzi fisici intensi.

 

Come un approccio globale e integrato può aiutare nella cura della fascite plantare

Combinare la diagnosi medica con un trattamento osteopatico posturale permette di agire non solo sui sintomi, ma anche sulle cause profonde della condizione. Le tecniche manuali mirano a migliorare la mobilità, ridurre la tensione muscolare e favorire il recupero della fascia plantare.

 

1. Riequilibrio posturale e biomeccanico


L’analisi della postura e dell’andatura, attraverso strumenti come la pedana stabilometrica e baropodometrica, consente di identificare eventuali disallineamenti o squilibri che contribuiscono alla fascite plantare.

In presenza di un appoggio alterato o di una camminata scorretta, l’intervento mirato aiuta a correggere queste disfunzioni. Migliorando l’allineamento corporeo e il movimento, si riduce il carico sulla fascia plantare, alleviando il dolore e prevenendo recidive.

Inoltre, la valutazione posturale recettoriale può evidenziare se la problematica del piede è correlata ad altri distretti, in particolare all’occhio o all’apparato stomatognatico.

 

2. Trattamento manuale integrato


Attraverso tecniche di mobilizzazione dei tessuti molli, massaggio terapeutico e lavoro sul sistema fasciale, è possibile sciogliere le tensioni muscolari, migliorare la vascolarizzazione dei tessuti e ridurre dolore e infiammazione.

Le mobilizzazioni e manipolazioni articolari, applicate dal piede fino alla colonna vertebrale e alle spalle, aiutano a liberare le articolazioni in disfunzione, migliorando l’elasticità della fascia plantare e dei sistemi correlati.

 

3. Esercizi di rafforzamento e stretching


Esercizi mirati per i muscoli della caviglia e del piede, insieme a stretching specifici per la fascia plantare e i tendini circostanti, favoriscono il recupero e riducono la probabilità di recidiva. È fondamentale eseguirli sotto la guida di un osteopata, per evitare movimenti errati che potrebbero peggiorare la condizione.

 

4. Consigli sullo stile di vita e sulle calzature


Integrare il trattamento manuale con una valutazione tecnica ortopedica delle calzature o l’eventuale utilizzo di plantari personalizzati consente di completare un percorso globale, che coinvolge almeno tre figure professionali: medico specialista, osteopata e tecnico ortopedico.

 

Se avverti dolore al tallone o sospetti una fascite plantare, è consigliabile consultare uno specialista il prima possibile. Un intervento tempestivo può ridurre l’infiammazione, migliorare la mobilità e prevenire complicazioni.

Se il dolore persiste nonostante l’utilizzo di farmaci o altri trattamenti, l’osteopatia può offrire un approccio completo e personalizzato, mirato alla causa reale del disturbo.

 

Conclusioni


La fascite plantare è una condizione dolorosa che può limitare la capacità di camminare e praticare attività fisica. Tuttavia, grazie a un approccio osteopatico integrato, è possibile ridurre il dolore, migliorare la funzionalità del piede e prevenire recidive.


Questo è il nostro approccio alla fascite plantare, basato sul metodo AGI "Approccio Globale Integrato".


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